20 gen 2025

È sempre l'ultimo.

Storia di un videomaker, molte campagne e nessun finale certo.

Major Tom

Mission Control

20 gen 2025

È sempre l'ultimo.

Storia di un videomaker, molte campagne e nessun finale certo.

Major Tom

Mission Control

Non tutto inizia in modo lineare. Alcune idee prendono forma attraverso ostacoli, risate e intuizioni improvvise. Questa rivista racconta ciò che di solito rimane fuori campo: le sfide, gli errori, le soluzioni rapide.

Ogni produzione ha il suo ritmo. La fotografia si conclude, gli stylist si sistemano, il cliente annuisce. E poi arriva lui. Il videografo. Occhi rapiti, la macchina fotografica appesa al collo, mano già alzata: ‘Facciamo un ultimo ciak?’

Tutti sanno che non sarà l'ultimo. Ma nessuno può dirgli di no.

L'Ultimo Che Dura Venti Minuti

Che si tratti di un servizio fotografico in studio, di un caicco all'Elba, o di una villa in Toscana, la scena si svolge sempre allo stesso modo. Tutti pronti a concludere, il sole che tramonta, il tecnico del suono che raccoglie — e poi lui: ‘Scusa… solo un ultimo?’

Poi ne fa due. Poi uno a mano. Poi uno verticale. Poi uno al rallentatore, ‘solo per essere sicuri.

Tecnica, Passione e un Pò di Dipendenza

Abbiamo imparato ad accettarlo. E persino ad amarlo un po', questo meccanismo:

  • L'ultimo è sempre il penultimo.

  • “Lo giuro, questo è l'ultimo” significa davvero “Ne ho altri tre in mente.”

  • Le riprese finali vengono sempre benissimo.

  • Nessuno ha mai il coraggio di fermarlo.

E, alla fine, ha ragione: meglio un ciak in più che un rimpianto in post.

Il Team Rassegnato (e Complice)

Col tempo, ci siamo abituati. Qualcuno tiene le luci accese per abitudine. Gli stylist fanno finta di sistemare dettagli già perfetti. Il cliente sorride con la stanchezza di qualcuno che è da tempo oltre il programma. E nel frattempo, il videomaker si muove leggero sul set. È lì che vive meglio. Dove tutto è ancora in movimento.

Riflessioni Finali

Non sappiamo mai realmente quale sia ‘l'ultimo’, e forse è giusto che sia così. Perché è in quella dolce testardaggine che accadono le cose migliori. E anche se tutti noi sogniamo di avere una conclusione precisa… sappiamo già che la prossima volta, quando dirà ‘questo è l'ultimo’, nessuno gli crederà. Ma lasciamo che lo faccia comunque.

Rimaniamo in contatto.

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